Il libro propone un nuovo inquadramento diagnostico della Depressione post-partum promuovendo uno sguardo clinico che abbandona l’epistemologia positivista orientandosi verso l’epistemologia della complessità che considera l’essere umano come un sistema auto-eco-organizzato che interagisce attivamente con l’ambiente in cui vive. Pertanto la depressione post-partum non è riconducibile al mondo intrapsichico della donna, così come non è assimilabile in modo assoluto al contesto circostante; è l’espressione di queste due esperienze.
Da qui è nata l’esigenza di ripensare l’intervento terapeutico, introducendo la tecnica del video-intervento, quale strumento di osservazione dell’interazione triadica in atto. Il video dona la possibilità di auto-osservarsi nell’interazione con l’altro, per riflettere non in corrispondenza a una propria ricostruzione narrativa degli eventi, quanto sulle informazioni tratte dalla visione diretta della registrazione del proprio comportamento e dell’effetto che questo ha sul comportamento altrui e viceversa. Non possiamo pensare di comprendere il post-partum, scomponendo la triade nei suoi “elementi costitutivi”, perché il “sistema famiglia” non è riconducibile a una delle singole parti che lo compongono, bensì è frutto dell’intreccio di chi abita quel legame. Solo così può essere colto il significato della sofferenza quale passaggio da un livello di coerenza ad un altro. Famiglia è tessere la propria presenza con quella dell’altro, in uno scambio tri-direzionale volto alla co-costruzione del proprio esserci. Se perdessimo di vista questo, non riusciremmo a comprendere la sofferenza quale espressione di cambiamento.
La ricerca Studio sull’effetto del COVID-19 sul benessere delle donne dopo il parto promossa della Sapienza Università di Roma si propone di esplorare l’impatto dello stress da COVID-19 sul benessere delle donne nei sei mesi successivi al parto.
Durante la gravidanza e dopo la nascita del bebè può succedere di soffrire di ansia o depressione. Disturbi che, se non trascurati, possono essere risolti. Ma solo chiedendo aiuto. Per il benessere della mamma e del suo bambino.
Intervistata di recente, Alanis Morissette ha confessato di aver sofferto di diversi aborti spontanei e di depressione post-partum. La cantautrice canadese, a 45 anni, è in attesa del terzo figlio, fortemente desiderato.
No, fare un figlio non è una battuta d’arresto. Al contrario, è un’assenza che migliora le competenze e permette di acquisirne di nuove, indispensabili al mercato del lavoro. Alcune aziende, in Italia, lo hanno già capito. Ecco perché conviene, oggi, adottare una nuova cultura del lavoro dalla parte delle mamme