La nascita di un figlio è un’esperienza di profondo cambiamento da un punto di vista psicologico, affettivo e sociale per le neomamme e i neopapà. Se non affrontati nel modo giusto questi momenti di fragilità possono avere ricadute sui primi mesi di sviluppo del bambino.
Il Progetto “Fiocchi in Ospedale” si propone di sostenere i neo genitori, per garantire ai bambini di crescere in un ambiente sereno e accogliente nei primi mesi di vita.
Il progetto è promosso da Save the Children Italia ONLUS e già da un anno è attivo presso l’A.O.R.N.A. Cardarelli di Napoli.
Tutto è iniziato con un progetto pilota portato avanti con la collaborazione e l’impegno di due Associazioni: Il Melograno di Bari e MITADES di Milano. In seguto agli ottimi risultati riscontrati presso le strutture ospedaliere di queste due città, il progetto è stato trasferito in altre realtà e preso come modello di “buone pratiche” da adottare per il supporto dei neogenitori in difficoltà.
Partner per l’Ospedale Cardarelli di Napoli è l’Associazione Pianoterra Onlus che da tempo opera sul territorio napoletano con l’obiettivo di realizzare progetti a sostegno della diade madre-bambino e, più in generale, della genitorialità e della famiglia.
Gli obiettivi del progetto “Fiocchi in Ospedale” riguardano l’individuazione di situazioni di vulnerabilità (sociale, economica, psicologica, emotiva, relazionale), il sostegno ai futuri genitori e ai neo-genitori attraverso uno spazio e dei servizi pensati per loro, azioni di collegamento tra territorio e ospedale e viceversa.
Per maggiori informazioni:
Ospedale A. Cardarelli – Via Antonio Cardarelli, 9 – 80131 Napoli tel. 0817473348 cell. 366 44 14 715 – e-mail: fiocchi@pianoterra.net
Lo sportello è aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, con i seguenti orari:
lunedì dalle 10.00 alle 14.00
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.00
presso il Padiglione C (vicino al bar) – secondo piano
Tutti i servizi prestati sono gratuiti.
La ricerca Studio sull’effetto del COVID-19 sul benessere delle donne dopo il parto promossa della Sapienza Università di Roma si propone di esplorare l’impatto dello stress da COVID-19 sul benessere delle donne nei sei mesi successivi al parto.
Durante la gravidanza e dopo la nascita del bebè può succedere di soffrire di ansia o depressione. Disturbi che, se non trascurati, possono essere risolti. Ma solo chiedendo aiuto. Per il benessere della mamma e del suo bambino.
Intervistata di recente, Alanis Morissette ha confessato di aver sofferto di diversi aborti spontanei e di depressione post-partum. La cantautrice canadese, a 45 anni, è in attesa del terzo figlio, fortemente desiderato.
No, fare un figlio non è una battuta d’arresto. Al contrario, è un’assenza che migliora le competenze e permette di acquisirne di nuove, indispensabili al mercato del lavoro. Alcune aziende, in Italia, lo hanno già capito. Ecco perché conviene, oggi, adottare una nuova cultura del lavoro dalla parte delle mamme