La gravidanza è associata a una serie di benefici per il cervello. Tuttavia, la condizione ideale affinché si possa godere di questi benefici è che questo periodo di tempo sia vissuto in condizioni di relativa tranquillità e serenità.
Al contrario, situazioni ripetute di stress possono invalidare questo processo e predisporre, tra l’altro, all’insorgere della depressione post parto.
A mettere sull’avviso le gestanti è uno studio su modello animale condotto dai ricercatori della Ohio State University (Usa), i quali hanno potuto dimostrare come nelle femmine incinte che passavano il periodo della gravidanza in relativa serenità vi fosse un aumento dei collegamenti (sinapsi) tra le cellule cerebrali nelle regioni associate con l’apprendimento, la memoria e l’umore. Quando invece le femmine in gravidanza erano esposte a situazioni di sollecitazione, per due volte al giorno, questo aumento dei collegamenti tra le cellule cerebrali non si verificava.
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La ricerca Studio sull’effetto del COVID-19 sul benessere delle donne dopo il parto promossa della Sapienza Università di Roma si propone di esplorare l’impatto dello stress da COVID-19 sul benessere delle donne nei sei mesi successivi al parto.
Durante la gravidanza e dopo la nascita del bebè può succedere di soffrire di ansia o depressione. Disturbi che, se non trascurati, possono essere risolti. Ma solo chiedendo aiuto. Per il benessere della mamma e del suo bambino.
Intervistata di recente, Alanis Morissette ha confessato di aver sofferto di diversi aborti spontanei e di depressione post-partum. La cantautrice canadese, a 45 anni, è in attesa del terzo figlio, fortemente desiderato.
No, fare un figlio non è una battuta d’arresto. Al contrario, è un’assenza che migliora le competenze e permette di acquisirne di nuove, indispensabili al mercato del lavoro. Alcune aziende, in Italia, lo hanno già capito. Ecco perché conviene, oggi, adottare una nuova cultura del lavoro dalla parte delle mamme